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Tutela dei ladini

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Al termine della guerra gli abitanti di madrelingua tedesca e ladina sperano in una riunificazione con il Tirolo austriaco. L'Accordo di Parigi del 1946 tra Italia e Austria non contempla l'esistenza dei ladini.
Nel 1946 il movimento politico Zent Ladina Dolomites chiede il riconoscimento ufficiale del gruppo etnico ladino. Le autorità italiane dimostrano scarsa attenzione a tali richieste. A nulla valgono il sostegno della Südtiroler Volkspartei (SVP) e gli appelli rivolti agli alleati vincitori della guerra.


Il primo gennaio 1948 entra in vigore la nuova Costituzione italiana, che sancisce l'istituzione della regione Trentino-Alto Adige e alla quale viene concessa l'autonomia speciale. I ladini delle valli di Badia e Gardena vengono citati all'art. 87 dello Statuto di Autonomia.


Nel 1951 si riconosce con un'apposita norma d'attuazione che i gruppi linguistici della provincia di Bolzano sono il tedesco, l'italiano e il ladino.


Nel 1964 si istituisce la nuova diocesi di Bolzano-Bressanone. I nuovi confini diocesani vengono fatti coincidere con quelli politico-amministrativi. Cortina d'Ampezzo, Livinallongo e Colle Santa Lucia vengono ceduti a Belluno. La Val Gardena torna alla diocesi di Bressanone, mentre la Val di Fassa rimane a Trento.


Il cosiddetto "Pacchetto" per l'autonomia della Regione Trentino-Alto Adige del 1972 raccoglie le norme di tutela dei tedeschi e dei ladini nelle province autonome di Bolzano e Trento.